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ZOLFANÈLLO
s.m.
Fiammifero; il vocabolo allude in particolare ai fiammiferi (di legno, detti ‘da cucina’ o ‘familiari’) con capocchia di zolfo e fosforo, altresì chiamati fulminanti. Per estensione persona che si inalbera, si accende e scatta per un nonnulla. È curiosa l’origine di questi fiammiferi: un tempo, infatti, per suscitare la fiamma, si ricorreva a fuscelli di gambo di canapa intrisi di zolfo, liquefatto e poi rappreso, (ad una o a tutte e due le estremità) che si accendevano per sfregamento (Battaglia XXI, 1088). Dal lat. sulphur ‘zolfo’.