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ZINGÓN 1
s.m.
Pianta del granoturco una volta privata delle foglie e delle pannocchie, utilizzata un tempo come foraggio ed anche quale materiale da ardere. Il giornale “La Garfagnana” menziona il vocabolo fra le parole tipiche del dialetto locale. Lenzi, a proposito di questa parola, richiama la voce zaffo e le attribuisce – come si è visto sopra – il significato, lievemente diverso, di ‘torsolo della pannocchia privato dei chicchi’ (più che ‘la pianta del granoturco spogliata di foglie e pannocchie’, come nella definizione da noi riportata). In questo ultimo senso si esprime anche il maestro Poli, ma è probabile che zingone zaffo, oggi pressoché desueti, venissero un tempo usati come sinonimi. In italiano si trova ‘‘zincone’, probabile fonte del termine zingon, nel senso di ‘parte del ramo che resta attaccata al tronco, dopo una potatura mal eseguita’ (Battaglia, XXI, 1079). Il vocabolo italiano ‘zincone’ (come dettosi verosimile radice di quello dialettale) deriva dal longob.zinka, a sua volta da una precedente voce zinna di origine germanica (Battaglia, op. loc. ult. cit.).