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VIN
s.m.
Vino, bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione di uva pigiata. Citiamo il vocabolo – che non presenta differenze di significato rispetto all’italiano ‘vino’ – per la sua grande diffusione e per il fatto che viene utilizzato comunemente dagli scrittori dialettali garfagnini. A mero titolo di esempio, ricordiamo Pennacchi, Mangiari di casa noscia, 29: “...tenlo un pajo d’ore / a bagno in mezzo aceto e mezzo vìn”; Santini, Lo zezzoron, 19: “...e ’l vin che fan / edè tant’agro, tant’acquoso e arzillo / che un ci vole a bello, e due a tenillo). Si riporta questo vocaolo anche per ricordare l’espressione vin di grana, usata per indicare il vino passito, segnalataci da Odorico Bonini che ha incluso questa originale locuz. nella sua raccolta di parole tipiche di Sillico. Lorenza Rossi, riprendendo un articolo di Luigi Peretti dal titolo La veglia,apparso su ‘La Garfagnana’, dicembre 1965, n° 12, definisce vin di grana‘un vinello dal dolce sapore di mosto, con leggero fondo asprigno e già frizzante per la fermentazione in atto’.Dal lat. vinumcon lo stesso significato.