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UGÈLLO
s.m.
Uccello. Il vocabolo ricorre in varie locuzioni, spesso mutuate dall’italiano come ugello del malaugurio (menagramo, iettatore), ugel di bosco (persona resasi irreperibile). (Pennacchi, Cacciatori d’oggi, 33: “nun c’enno ugelli quanti edèn ji schioppi”; Bonini, Ugello in gapia, 30; Santini, Storia vera, 49: “Un boscaiolo.../ vedde l’ugello, e: – Ora ci penso io – /disse...”). Dal tardo lat. aucellusda avicellus, dimin. di avis‘uccello’.