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TROIÀIO
s.m.
Letteralmente porcile, luogo dove stanno le scrofe (troie) e, per estensione, ‘luogo poco pulito, sudicio, mal tenuto’; si usa anche con riferimento a persona di aspetto brutto e sgraziato o ad un insieme di cose informi e sgradevoli. Quest’ultima accezione ha dato origine probabilmente all’utilizzo del vocabolo per indicare una donna di cattivi costumi, concetto che si esprime, tuttavia, più spesso con la parola troia, usata con tale significato anche in italiano. Il termine viene inoltre adoperato quale sinonimo di ‘porcheria, cosa brutta’. Dal lat. (porcus) troianus, porco ripieno, con richiamo allusivo al cavallo di Troia che era pieno di uomini armati (Palazzi, 1281).