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TEME’
trans.
Coniugato come crede. Temere, aver paura di qualcuno o di qualcosa che possa farci o procurarci del male, ovvero aver paura di poter dispiacere ad altri con i propri atti o le proprie parole. Non aver fiducia, credere di non esser capaci di far qualcosa. In queste accezioni tuttavia il verbo non differisce dal comune significato dell’italiano ‘temere’, ma nel dialetto della Garfagnana il verbo è utilizzato, unito al vocabolo ‘solletico’, nel senso – assai meno comune nella nostra lingua ufficiale – di ‘soffrirlo’ (’un mi tocca’ con quel filo d’erba; lo sai che temo il solletico!). Dal lat. timere ‘temere, aver paura’.