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SUTTÍLO
agg.
Sottile, con poco spessore, fine e, con riferimento a persone e animali, ‘smilzo, magro’ (Bonini, El cuntadin del curato, 46: “El noscio porco, po’, signor padron, / sirepe di vinuta, ma è suttilo”). Si sente anche, riferito in particolare alle facoltà intellettuali di una persona, con il significato di ‘perspicace, acuto’ (il proposto ha davero un cervello suttilo), mentre, riguardo ad un discorso, un ragionamento, equivale a ‘finemente argomentato, ponderato’. Il femm. è suttila (ved. anche supra sottila, sottilo). Dal lat. subtilis composto da sub ‘sotto’ e tela ‘tela’, dunque ‘di fine spessore’ (ved. anche supra l’etimologia fornita per sottile).