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STRÉGO
s.m.
Creatura maligna. Parola pressoché sconosciuta dalla lingua italiana, dove si trovano solo il femm. (‘strega’) e l’accr. (‘stregone’), con significato non identico a strego. Per miglior comprensione del vocabolo, riportiamo quanto scritto da Lorenza Rossi, 51/52: “Nonostante alcuni tendessero a considerarli esclusivamente come la versione maschile delle streghe, i poteri loro attribuiti presentavano caratteristiche, per certi aspetti, differenti. Essendo molto pericolosi per gli uomini ed operando con malvagità a danno delle povere vittime, gli streghi sono sempre stati ritenuti entità più che negative. Le loro demoniache capacità andavano dalla possibilità di volare e spostarsi velocemente da un luogo all’altro utilizzando semplicemente un magico unguento, alla facoltà di trasformarsi in animali, principalmente in rapaci, fino alla prerogativa di rendersi visibili agli umani sotto forma di inquietanti lumini, che si manifestavano soprattutto durante le riunioni organizzate nelle radure”. Forma masch. di strega dal lat. popolare striga per il class. strix.