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SPARÀTO
agg. partic.
Il vocabolo è riportato dal maestro Poli che spiega come fosse assai comune in passato, quando la calzatura quotidiana era rappresentata dagli zoccoli; capitava infatti che la tomaia di cencio o di tela cerata utilizzata per tenere insieme la calzatura si staccasse dalla zeppa di legno alla quale era unita da una striscia di latta fermata da chiodini. La conseguenza di questo accidente era un improvviso e doloroso colpo sotto la pianta del piede di colui che calzava lo zoccolo. Quando ciò si verificava, si sottolineava l’inconveniente capitato con l’espressione mi s’è sparato uno zoccolo. Oggi la locuzione è desueta.