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SINTI’ 1
trans.
Coniugato come servi’, tenendo però presente che alle prime tre persone sing. ed alla terza plur.del pres. indic. e cong. nonché all’imperat. pres. conserva la radice ‘sent’ che diventa ‘sint’ negli altri modi e tempi (anche se spesso il tema ‘sent’ è mantenuto). Sentire, avvertire le impressioni principali dei sensi e, in particolare, dell’udito (sinti’ sona’ le campane; parla più forte ch’‘un ti sento). Ascoltare, udire qualcuno o qualcosa, ma anche apprendere, venire a sapere (ho sintuto un’intemerata). Avvertire sensazioni, stimoli (lo sintío che presto o tardi sarebbe successo; sinti’freto, caldo; senti se ti garba questo vin). Alla forma rifless. si usa per esprimere le proprie condizioni fisiche (sintíssi ben, male) o morali (sintissi felice, triste), ed anche nel senso di ‘esser capace, avere voglia, avere il coraggio di fare qualcosa’ (’un me la sento d’andallo a trova’ doppo quel che j’ è successo). Il verbo non differisce dall’italiano ‘sentire’ e lo si riporta solo per il significato particolare che ha nel dialetto garf. quando fa riferimento ai dolori fisici avvertiti da una persona (ved. la voce seguente). È anche il caso di ricordare la simpatica espressione, già illustrata a proposito del verbo intende (ved. supra): questo caldo (freto) lo sentino anco i sordi, per alludere, con efficace iperbole, ad un caldo (o ad un freddo) di intensità tale da poter esser avvertita con il senso dell’udito. Dal lat. sentire.