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SELVÀGGIO
agg. e s.m.
Come agg. non diverge dall’omofono italiano, mentre quale sost. (con significato che la nostra lingua nazionale ignora) assume (rectius assumeva) spesso il valore di ‘bosco, zona boscosa’. Vedasi il proverbio locale 8 maggio cuperto il selvaggio, secondo il quale a maggio gli alberi hanno già messo le foglie, coprendo tutto il terreno sottostante.