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ROPLÀN
s.m.
Aeroplano (Pennacchi, L’ora legale, 11: “Bastava che sentisti d’i rumori / che ti sembravin subbito motori / di roplani e in cantina si scappava / anco quand’e il mi’ nonno sornacava”). Santini, 62, dopo aver intitolato una sua poesia L’aeroplano a reazione, usa, nel corpo della stessa, il vocabolo arioplano. Il vocabolo garf. costituisce metaplasmo del termine italiano.Si tratta all’evidenza di un neologismo, onde più che di etimologia dovrà parlarsi di composizione della parola. Al riguardo Palazzi, 30 e Passerini Tosi, 33 la fanno derivare dal francese aèroplane formato dal lat. aer ‘aria’, unito a planer ‘planare’ (conf. Mestica, 35), mentre Borgonovo Torelli, 24 propongono una sintesi tra il lat. aer e il gr. planàomai ‘vagare’ (così pure il Diz. Etimol. Rusconi, 38). Battaglia, I, 189 preferisce ricorrere all’inglese aeroplane, voce coniata nel 1866 da Fr. H. Wenham.