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RATTOPPA’
trans.
Coniugato come ama’. Letteralmente chiudere, con una toppa, un buco, una cosa rotta; rammendare con un pezzo di stoffa. Si usa anche in senso figurato, ad esempio per dire che una persona è riuscita, con adeguate cure, a superare la fase critica di una malattia, ovvero per indicare che si è arrivati a ricucire i rapporti con altre persone che sembravano irrimediabilmente compromessi. Derivato da toppa che Borgonovo-Torelli, 297 ritengono di origine sconosciuta (così anche il Diz. Etimol. Rusconi, 1005) e che Mestica, 1923 invece riconduce a tappare. Devoto-Oli, 2509 propendono per una derivazione da toppo, a sua volta dall’ant. franc. top.