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RÀLLA
s.f.
Vocabolo piuttosto raro, con il significato di ‘melma, fanghiglia’. Lenzi riporta il termine definendolo come ‘deposito causato da liquidi, velo sudicio sull’acqua dei pozzi e dei fiumi’ (ved. supra poltredine). Il vocabolo in ogni caso implica il concetto di deposito di sporco accumulatosi su qualcosa. “Untume nero che si forma dentro i mozzi delle ruote” (così Fanfani, 748). Il periodico “La Garfagnana” riporta ralla nella rubrica ‘Parole del dialetto nostro’, attribuendo a tale voce il significato di ‘canzonatura’. L’etimologia è controversa, ma collegata all’idea di raschiare: Passerini Tosi, 1221 propone una derivazione dal lat. radere; Palazzi, 943 preferisce farlo discendere da rallum che sul dizionario di D’Arbela, Annaratone, Cammelli, 943 viene tradotto ‘raschiatoio per pulire il vomere’ (conf. Castiglioni-Mariotti, 1220).