Dizionario garfagnino

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QUARANTÀNA

s.f.

Tradizione quaresimale ormai abbandonata, legata al sentimento religioso, ma anche alla povertà dignitosa della nostra gente. Era detta anche pratica dei nodetti o semplicemente nodetti e consisteva in una serie di preghiere dette in favore di una certa persona (a somiglianza del ben dei morti e del pan dei morti che peraltro riguardavano l’anima dei defunti). Lorenza Rossi, 119 ne dà una precisa descrizione che riportiamo:” Le persone che fanno la quarantana in favore di qualcuno il primo giorno di Quaresima prendono un cordoncino di lana o di seta dicendo un ‘paternostro’e fanno un nodetto ad uno dei capi; il secondo giorno dicono due ‘paternostri’ facendo un altro nodetto accanto al primo, il terzo giorno tre e così via crescendo ogni giorno un ‘paternostro’ e un nodo”. (Per altri, invece, la pratica consisteva (più probabilmente) nel dire ogni giorno un solo ‘paternostro’aggiungendo ogni volta un nodo alla corda (n.d.a.). La sera del Sabato Santo o la mattina di Pasqua il cordoncino, che contava quarantasei nodi, veniva consegnato alla persona per la quale le preghiere erano state dette e questa, generalmente molto felice per il pensiero, regalava qualcosa per rallegrare la tavola del giorno di Pasqua ai volonterosi che avevano fatto la ‘quarantana’.