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QUÀLO
agg. e pron.
Quale; davanti a vocale (ma non solo) si usa la forma tronca ‘qual’ che nello scritto, trattandosi di troncamento e non di elisione, non vuole l’apostrofo (nel linguaggio parlato, ovviamente, non si fanno simili questioni). Si adopera, alla forma interrogativa, per conoscere qualità e identità. Come pron. vale ‘che tipo?’, ‘che genere?’ (Qualo voi?;‘Dammi un melo’‘Qualo?’). La forma femm. (quala)è ugualmente usata come agg. (quala forma di cacio preferisci?) e come pron. (‘Hai visto la fijola del dottore?’‘Quala?’). In correlazione con ‘tale’, forse per ragioni eufoniche e di rima, mantiene la forma italiana ‘quale’. Dal lat. qualis.