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PUIRÍN
agg. e s.m.
Poverino, poveretto. È usato come sost. aggett. e come agg. vero e proprio. La lingua italiana presenta (impiegato come sost.) sia ‘poverino’ che ‘poveretto’, mentre il dialetto garf. conosce solo la prima forma (puirin, cume soffre!), forse meno efficace della seconda (Bonini, Mia lassa’ i chiodi ne’ buchi vecchi, 18: “… a pensa’, puirin, quant’ha sgopato…”; saltuariamente lo stesso autore usa puverino (Cfr. È Pasqua, 43). Il vocabolo deriva dal lat. pauper ‘povero’.