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PÒRO 1
agg. e s.m.
Povero, indigente, bisognoso d’aiuto economico. Ma anche persona che merita compassione per le disgrazie fisiche e morali che si sono abbattute su di lei (Pennacchi, Forsi ò trovo la strada bona, 15: “Nun credevo che un poro disgraziato / cume me, fusse in tutto contentato”). Il vocabolo è impiegato anche per alludere alle persone defunte (ved. infra povero). Per l’etimologia ved. infra povero.