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PARTURI’
trans.
Coniugato come i verbi con suff. isc. Partorire, generare, mettere al mondo. Il verbo è identico all’italiano e si riporta qui solo per segnalarne il più limitato utilizzo rispetto a figlia’, ugualmente impiegato sia per gli animali che per gli esseri umani. Ciò non avviene nella nostra lingua nazionale che preferisce ‘partorire’ per gli uomini e ‘figliare’ per le bestie, anche se ci pare – almeno concettualmente – che il verbo più attinente al parto degli esseri umani sia proprio ‘figliare’ (‘figlio’ è, in prima accezione, la creatura dell’uomo, ved. supra figlia’). Dal latino partus part. pass. di pario ‘io genero’.