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NÍCCHIA
s.f.
Grossa conchiglia, usata come richiamo sonoro dai contadini. “Il suonatore si poneva su di una altura in modo che le onde sonore non incontrassero troppi ostacoli e, soffiando con la dovuta intensità nella parte della conchiglia a forma di bocchino, riusciva, modulando il fiato, ad emettere una sequenza ritmica di suoni di uguale altezza, che ripeteva dopo una breve pausa. Il suono della nicchia era il segnale che si stava cominciando a sgranare il granoturco” (Giordano Rossi, 40-41).Passerini Tosi, 981 richiama il lat. nidiculare ‘star nel nido’. Molto più articolata l’etimologia offerta da Mestica, 1016 che parte da mytilus ‘specie di mollusco’. contratto in mytlus; cambiata la ‘m’in ‘n’(come ‘nibbio’ da milvius, ‘nespola’ da mespilum), si ha nytlus e quindi nyclus ‘nicchio’ (da cui ‘nicchia’) come da vetlus si ha ‘vecchio’.