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MONDA’
trans.
Coniugato come ama’. Pulire, detergere, estirpare le erbe cattive, togliere le impurità (dal riso o dal grano), pelare, sbucciare (in special modo la frutta che, prima d’esser consumata, va pelata o sbucciata). Il verbo ricorre assai più frequentemente nel dialetto garf. che nella parlata italiana (mi monderesti un melo, per favore?). Tipica derivazione garfagnina da monda’è il vocabolo mondine (ved. infra) che identifica le caldarroste le quali vengono consumate dopo aver perso la buccia, perché caduta durante la cottura o tolta da chi intende gustarle (appunto dopo averle mondate). Monda’ ha anche un significato traslato di ‘liberare da colpe, perdonare, pulire l’anima dai peccati’ (Bonini, La mamma al su’fijolo, 92: “Ma dimmi un po’: se...il sor curato / nun t’avesse nell’acqua battezzato / e dal peccato ’un t’avesse mondo / ’un siresti dannato in sempiterno?”). Per l’etimologia ved. infra mondo.