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MATRIMÒGNO
s.m.
Matrimonio; variante, meramente fonetica, rispetto alla parola italiana. Il vocabolo è utilizzato da Pennacchi, Il Togno e il divorzio, 32: “il matrimogno edè una cosa seria”; Dichino e... io dico, 143: “quand’e c’en cumunioni o un matrimogno / perché a nissuno manchino i quattrini?”). Etimologicamente deriva dal lat. matrimonium con radice mater e di munus perché con esso la donna acquistava lo status che le consentiva di esser “legittimamente” madre e di poter assolvere all’ufficio (munus) di madre (Mestica, 926).