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MARÀSCA
s.f.
Varietà di ciliegia. Nella lingua italiana il vocabolo è usato sovente come sinonimo di ‘amarena’. Nel linguaggio garfagnino non è così: le marasche sono piccole ciliege scure che maturano tardi rispetto alle altre; brusche, ma gradevoli sono indicatissime per esser messe sotto spirito e ricavarne un liquore – diverso, ancorché altrettanto buono – rispetto al ‘maraschino di Zara’, cui lo accomuna il nome. Le amarene (adatte per ottenere uno sciroppo più che un liquore) per quanto simili alle marasche (e con le quali spesso vengono confuse) sono un po’ più grosse e un po’ meno scure e meno brusche. Per aferesi da amarasca (Devoto-Oli, 1352) e questa, a sua volta, più che da amarus, forse da una radice mediterranea prelatina (Battaglia, I, 373).