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LEVÀME
s.m.
Lievito per panificazione che si otteneva aggiungendo acqua e farina ad un pezzetto dell’impasto del pane fatto la settimana precedente (per uso familiare il pane si faceva in casa una volta alla settimana) e conservato in una tazza. Il vocabolo è dichiarato come tipico dal giornale “La Garfagnana”. Etimologicamente si ricollega al lat. levamen ‘mezzo di sollievo, alleviamento’ (Campanini-Carboni, 389) da cui il significato di ‘lievito’ per incrocio con levare ‘lievitare’: infatti il lievito fa sollevare, alzare la farina impastata.