Dizionario garfagnino

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LAZARÓN

s.m.

Lazzarone, canaglia, persona spregevole (Santini, Carlin e il miccio, 41: “E fammela un popo’ più muderata! / rospo d’un lazaron!...”). Dallo spagn. lazaro‘povero, cencioso’ dal nome di Lazzaro, il mendico coperto di piaghe del quale parla la parabola del ricco epulone, nel Vangelo di Luca (Battaglia, VIII, 865, conf. Mestica, 855). Potrebbe anche farsi risalire al fratello di Marta, che la tradizione popolare identifica in una persona patita e macilenta. Il Dizionario Garzanti, 936 accogliendo la tesi della derivazione dello spagnolo, afferma che esso fu dato appunto dagli spagnoli ai popolani di Napoli, seguaci di Masaniello che si rivoltarono contro di loro nel 1641. Dal Diz. Etimol. Rusconi, 565 appprendiamo che il nome proprio Lazzaro è dall’ebraico El ‘Dio’ e azar ‘aiutare’ con il senso di ‘Dio è venuto in aiuto’.