Dizionario garfagnino

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JÀNDA

s.f.

Ghianda, frutto della quercia, o di altra simile pianta, dall’aspetto ovoidale, coperto da un cappuccio a forma di scodella rovesciata (vedasi la figura in capo alla lettera ‘J’); è alimento assai gradito ai maiali (Bonini, El cuntadin del curato, 46: “Il noscio porco po’ signor padron, / sirepe di vinuta, ma è suttilo, / e sì che ha mangio jande e formenton / ma la pancia l’ha sempre come un filo”). Nella mancanza di una codificazione scritta del dialetto come abbiamo detto alla voce precedente, impieghiamo la forma . anziché la ., avendola trovata così utilizzata dai poeti dialettali. Derivato dal vocabolo lat. glans‘ghianda’.