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IMPÀCCO
s.m.
Nel linguaggio della gente di Garfagnana con questo vocabolo si indica, per antonomasia, l’applicazione di farina di lino impastata con acqua o latte bollente e racchiusa in una pezzuola per esser applicata sulle ferite infette o sui foruncoli infiammati o purulenti e per staccare il catarro alle persone costipate; in questo senso è comune anche la voce pappina (ved. infra). Non è comunque ignota l’accezione italiana di ‘tessuto imbevuto di liquidi o altro a scopo terapeutico’. Da impaccare ‘mettere insieme, racchiudere formando pacchi’, derivato dall’olandese pack (Devoto-Oli, 1589; conf. Borgonovo-Torelli, 198).
