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GAVÒRCHIO
s.m.
Pesce di palude pieno di lische, con la bocca armata di denti, assai brutto a vedersi; per estensione ‘persona orribile, sgraziata’; il vocabolo viene impiegato, sempre al masch., anche (anzi specialmente) con riferimento alle donne, addirittura con il suff. accr. on (quella ragazza è propio un gavorchio, un gavorchion). Gian Mirola, 14 lo definisce ‘tutto storto’, intendendolo dunque come aggettivo. Etimologicamente di derivazione incerta. Forse corruzione di gavonchio dal tardo lat. gabunculus‘pesce di fiume’ (Battaglia VI, 621).