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FÒRTE 1
agg. e avv.
Nel dialetto della Garfagnana, se viene usato come agg. ha lo stesso valore dell’italiano, mentre – impiegato come avv. – assume un significato ancor più intenso, di ‘grandemente, gravemente’ (Pennacchi, L’accrisi della mutua e la Nena, 149: “… a meno che nun sii malato forte / o magari in periculo di morte”). Nel canto popolare Ninetta dal momento che t’ho visto, un anziano spasimante chiede ad una giovane di diventar sua sposa in quanto: “dal momento che t’ho visto / mi son di te forte innamorato”. Dal lat. fortis ‘forte, robusto’ (Diz. Etimol. Rusconi, 406).