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FORASÀCCO
s.m.
Graminacea spontanea con la parte superiore a forma di spiga, i cui aghi o peli, rivolti verso il basso, sono in grado di trapassare i vestiti e di attaccarsi alle mucose boccali degli animali al pascolo arrecando loro gravi disturbi. Come i parenti (ved. infra), i forasacchi possono venir lanciati verso le persone, rimanendo attaccati ai loro indumenti. Una tradizione popolare, in voga un tempo tra i giovani, voleva che, tirati un certo numero di forasacchi verso qualcuno, quelli che restavano attaccati alle sue vesti corrispondessero al numero delle persone innamorate di lui (di lei). L’etimologia è intuitiva.