Dizionario garfagnino

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FEGATÍNO

s.m.

Come fegatello (ved. la voce precedente), non è un diminutivo di fegato, ma indica esclusivamente i fegati di pollo che vengono passati in padella con una noce di burro ed utilizzati quale pietanza o per realizzare uno squisito sugo per la pasta asciutta, dopo aver fatto un soffritto ed aver aggiunto il pomodoro o la passata.Secondo il Diz. Etimol. Rusconi, 386 l’etimologia di questo vocabolo, come del precedente fegatello, è da ricercarsi nella espressione lat. (iecur) ficatum ‘fegato con i fichi’: vi si legge infatti che “l’agg. ficatum, derivato da ficus ‘fico’, era proprio della terminologia culinaria (per es. ‘fegato d’oca ripieno di fichi’); in seguito sostituì il più antico iecur per indicare l’organo anatomico”.