Dizionario garfagnino

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FARFALLÓN

s.m.

Persona vanesia, fatua, un dongiovanni di seconda classe, un damerino sul quale non si può fare affidamento. Viene a volte impiegato anche nell’accezione di ‘svarione, errore grossolano, sproposito‘. Da ‘farfalla’, il cui etimo è sconosciuto: così Borgonovo-Torelli, 112. Mestica, 575 propone invece una derivazione dal lat. papilio. Devoto-Oli, 869, con una tesi articolata e complessa, ritengono il vocabolo riconducibile all’incrocio delle parole farfala e palpilla, la prima delle quali a sua volta risalirebbe all’incrocio del gr. phàlaina con il lat. farfara, la seconda all’incrocio del lat. papilio con palpitare.