Dizionario garfagnino

Torna indietro

DISIDRÀTO

agg.

Desiderato, voluto; ciò che si è sperato (o si spera) che accada o di poter ottenere, risultato cui si tende (o si tendeva). Lo si trova in Bonini, La lipertà, 68: “Eccuci rivi al giorno disidrato / che alla Pieve tranquilli si po’andà”; oggi il vocabolo non viene quasi più impiegato, sostituito dalla forma italiana, o da quella, quasi identica, disiderato. Mestica, 447 lo fa derivare dalla composizione delle parole de con valore intens. e siderare ‘guardar intensamente le stelle’; Palazzi, 353 da desiderare ‘sentir la mancanza’. Sono giuste entrambe le tesi (che, di fatto, sono strettamente collegate) perché ‘desiderare’ nel suo significato originale stava per ‘avvertire la mancanza delle stelle nel cielo’ da parte degli aruspici che erano abituati a guardarle intensamente: infatti, se il cielo era coperto, non potevano osservarle e ne avvertivano la mancanza, essendo impossibile trarre da esse vaticini favorevoli (Battaglia IV, 244).