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DENARÓN
s.m.
Si tratta dell’asso di denari nelle carte da gioco con i semi tradizionali di spade, bastoni, coppe e, appunto, denari, il cui asso è spesso rappresentato con una moneta d’oro particolarmente grande. Tra le molte varianti di queste carte (piacentine, napoletane, trevigiane ecc.) alcune accompagnano l’asso di denari alla figura di un aquila, per cui a volte si possono sentire anche le espressioni aquilotto, aquilon, pollon, peraltro poco frequenti (e poco garfagnine). L’etimologia della parola, da ricondurre a quella di ‘denaro’, va trovata nel lat. denarius ‘moneta che valeva dieci assi’ (Palazzi, 349). Il Diz. Etimol. Rusconi, 295 precisa che il lat. denarius sottintende il vocabolo nummus ‘moneta’ed è composto da deni ‘dieci’, numerale distributivo e assis ‘assi’.