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CUMBINA’ (COMBINA’)
trans. e intrans.
Coniugato come ama’. Letteralmente significa mettere insieme due cose in modo che si aggiustino bene tra loro. È pure usato nel senso di ‘concordare, decidere, concludere, mettersi d’accordo’ (abbian cumbinatod’anda’ al mare), ovvero di ‘fare qualcosa di strano o inatteso’, ‘trovarsi in una situazione particolare’, ‘riuscir a realizzare qualcosa’ (che hai cumbinato?;son cumbinato ben!; oggi ’un ho combinato nulla) ed anche nel senso di ‘capitare, succedere’ (Pennacchi, L’ora legale, 11: “...e ti combina / che t’alzi un’ora prima la mattina”). Caratteristica è l’accezione, ignota alla lingua italiana, di ‘incontrare, incontrarsi’ (Pennacchi, La bota e la topaceca, 30: “Ji facciam schifo e quand’e ci cumbina / o scappa o ci dà un calcio o ci camina / incima, cume fussimo d’i sassi…”). Dal lat. combinare ‘accoppiare, unire’, composto da cum e binare ‘iterare, ripetere’ (derivato da bini ‘ a due a due, coppia’ (Battaglia, III, 346; conf. Devoto-Oli, 523).