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COJÓN (COGLIÓN)
s.m.
Dalla primitiva accezione, di uso volgare, di ‘testicolo’, il vocabolo è venuto ormai assumendo il significato di ‘sciocco, vanesio, scimunito’ (Pennacchi, Mostre di donne!, 21; “Cumincio a crede che la mi’ sorella, / Filumena, davero abbi ragion / quand’e dice che sei un popò cojon”; Bonini, Quo vadis?, 52: “Ma vi pare una cosa da cojoni / vedé Nerone che se la canta e sona…”; Santini, Evoluzione, 23: “Infatti adesso, poveri cojoni, / apiam imparo a rosicchiacci i diti…”). Dal tardo lat. coleoper il classico coleus‘testicolo’ (Battaglia, III, 265); l’etimologia è ovviamente valida per gli altri vocaboli con la medesima radice.