Torna indietro
CÉPPO 3
s.m.
Usanza riportata da Lorenza Rossi a pag. 206: “diretta discendente dei natalecci (ved. infra) era anche l’usanza del ceppo natalizio. Visto il profondo significato simbolico del nataleccio, si voleva che il fuoco della catasta dovesse continuare ad ardere. Per ottenere ciò bisognava vincere l’inclemenza del tempo che poteva spegnere i falò portando con sé cattivi presagi per l’anno venturo: ma ciò non era sempre possibile all’aria aperta. Per questo piccoli fuochi venivano accesi anche all’interno delle case. Il ceppo cui era deputata questa importante funzione doveva avere delle caratteristiche molto particolari: oltre ad essere di consistenti dimensioni, sano e, possibilmente, di quercia, ulivo o faggio, doveva consumarsi lentamente e con regolarità nel corso della notte di Natale senza spegnersi fino al mattino .seguente”.