Torna indietro
CÀNE
s.m.
Non il comune “amico dell’uomo” per il quale il dialetto preferisce la forma tronca can (ved. supra), ma una bestemmia, un’imprecazione, un moccolo, accezione che sembra tipica del linguaggio della gente di Garfagnana (Il mi’ zio s’è pisto un dito e ha tiro una sfilza di cani da fa’ paura). La parola deriva ovviamente dal lat. canis, cui però è sconosciuta l’accezione garfagnina del termine.