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BULLI’
trans. e intrans.
Coniugato come servi’, ma al presente indicativo la radice è ‘boll’, se si usa la forma io bollo, tu bolli ecc., ‘bull’ se (come accade più frequentemente) viene introdotto il suff. isc e dunque si utilizzano le voci io bulliscio ecc. Bollire, agitarsi e gorgogliare di liquidi quando raggiungono una determinata temperatura (l’acqua bolle (bullisce) a cento gradi). In senso figurato vale ‘sentire gran caldo’ (oggi si bolle (si bullisce) dal caldo). Tipiche alcune locuzioni, mutuate peraltro dalle identiche espressioni della lingua italiana: bulli’ ’l sangue ’ndelle vene ‘avere un temperamento focoso, sentirsi avvampare di rabbia’; bulli’ in pentola ‘essere probabile qualche sorpresa, aver qualche disegno in testa’. Si tratta di termine onomatopeico che ripete il rumore gorgogliante di liquidi in ebollizione; derivato dal lat. bullire, da bulla ‘bolla’ che si forma sulla superficie dell’acqua, quando, appunto, sta bollendo (Battaglia, II, 290).