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AVVEZZA’
trans.
Coniugato come ama’. Prendere o far prendere il vezzo, la consuetudine ad una cosa, buona o cattiva (Pennacchi, L’accrisi della mutua e la Nena, 149: “Nun bisogna avvezzà male la gente / e tutt’ad un colpo po’nun dà più gnente”). Secondo Battaglia, I, 897 questo verbo deriva da advitiare, rafforz. di vitiare che ha la radice di vitium‘vezzo, vizio’; Mestica concorda sulla derivazione da vezzo, ma con il significato generico di ‘uso, consuetudine’, dunque senza l’accento dispregiativo che ha il vocabolo italiano ‘vizio’. Quest’ultima te f si sembra maggiormente fondata, specialmente per il dialetto garf. in quanto, come si è visto, il verbo avvezza’ può far riferimento anche all’assunzione di un’abitudine positiva.