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ÀPIS
s.m.
Matita, lapis. Evidente caso di assurdo grammaticale o ‘idiotismo’, nel quale la parola gergale ha perso la . della radice, scambiata evidentemente dalla gente per articolo. Da ciò le espressioni che si possono ascoltare comunemente: Dammi un apis; passimii j’apis! (cfr. supra ampion). La parola italiana − sostengono Devoto- Oli, 1248 − deriva dal lat. lapis (aematitis) che “nel secolo XVI indicava la ‘sanguigna’ (tipo di pastello rosso da disegno n.d.a.)”. Passerini Tosi, 822 richiama invece la più immediata etimologia dal lat. lapis ‘pietra’.