Dizionario garfagnino

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ACCÚSO (ACCÚSA)

s.m. / s.f.

Nel gioco del tressette (ved. infra tressetti) si dice accuso la combinazione delle carte in mano ad un giocatore costituita da 3 assi, 3 due, 3 tre ovvero da asso, due e tre dello stesso seme. Come le precedenti, anche tale ultima combinazione – detta napoletana – deve esser dichiarata ad alta voce (dunque ‘accusata’) e consente al giocatore o alla sua squadra di segnare tre punti aggiuntivi rispetto a quelli conquistati giocando le carte. Se poi, in mano, ad un giocatore fossero finiti addirittura 4 assi, 4 due o 4 tre, l’accuso consentirebbe di aggiungere quattro punti a quelli ottenuti giocando. In altri dialetti viene usato il vocabolo al femm. accusa, ed anche – italianizzando la parola dialettale cusa’, cuse’(equivalente ad ‘accusare’, ma che presenta qualche assonanza con il verbo ‘cucire’) – il termine cucita, che non ha alcun senso a meno che non vi si voglia vedere un’anomala derivazione da ‘cucire’ (anziché da ‘accusare) per indicare che i punti dell’accuso ‘si cuciono’, si aggiungono, a quelli fatti con il gioco delle carte. Non nascondiamo, però, che questa ci pare un’interpretazione forzata. La regola dell’accuso può essere esclusa dall’accordo delle parti: in tal casi le combinazioni prima viste non daranno diritto a puntiaggiuntivi e si parlerà di ‘tressette (tressetti) senza accuso’.Dal lat. accusare ‘accusare, attribuire una colpa’ e, in senso traslato, ‘manifestare, dichiarare’.