La Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana, nasce nel 2002 con l’acquisizione dell’archivio di Paolo Cresci, ricercatore e studioso fiorentino. Essa contiene documenti dalla seconda metà del secolo XIX ad oggi che approfondiscono l’emigrazione italiana. La Fondazione conserva lettere, foto, documenti, giornali d’epoca, vignette umoristiche, cimeli, e costituisce, per numero e rilevanza del materiale, la raccolta più importante sull’emigrazione italiana. Collegata all’archivio, vi è anche la biblioteca con edizioni rare e d’epoca.
La Fondazione promuove attività di ricerca per la conoscenza delle migrazioni con eventi, conferenze, mostre storico-documentarie e pubblica la collana di libri intitolata: “l quaderni della Fondazione Paolo Cresci.” La fondazione gestisce anche il “Museo Paolo Cresci”, allestito nel Palazzo Ducale di Lucca, che svolge attività didattica e laboratoriale, rivolgendo particolare attenzione all’inclusione di categorie disagiate e ai “nuovi cittadini”, attraverso una guida in Braille e LIS, guide e didascalie in più lingue. Essa promuove infine progetti per conservare la memoria dell’emigrazione italiana favorendo interviste, filmati, documenti, cimeli; raccoglie testimonianze video dei vecchi e nuovi protagonisti dell’emigrazione. Da un progetto sull’emigrazione contemporanea, è nato il docufilm “Italia addio, non tornerò”, dedicato ai giovani italiani costretti a cercare lavoro all’estero.