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STORNÈLLO
s.m.
Tipico componimento del canto, della poesia e del folklore popolare della Garfagnana. La forma era per lo più abbastanza semplice, ma assai spesso disinvolta ed elegante e conteneva l’espressione dei sentimenti amorosi e delle varie passioni che l’amore può generare nell’animo umano, come gioia, dolore, stizza, gelosia, dispetto. Non di rado gli stornelli fornivano l’occasione per appassionate tenzoni poetiche tra le persone che a volte assurgevano anche ad un non trascurabile livello artistico. In genere la gara iniziava con una specie di provocazione da parte di un cantore che intonava E io di stornelli ne so uno,...dieci...cento...mille proponendo un tema, una canzone cui un altro cantante doveva rispondere con altri, adeguati canti. I migliori stornellatori erano quelli che, oltre a conoscere molti stornelli, erano in grado di inventarne di nuovi da sciorinare al momento opportuno, mettendo gli altri cantanti in difficoltà nel replicare. Mestica, 1816 fa derivare, dubitativamente, la parola dal provenz. estorn‘combattimento, contrasto’; Palazzi, 1197 lo definisce vocabolo di etimo incerto. La derivazione da estorn con significato di ‘tenzone poetica’ (a sua volta da sturm ‘assalto’) è accolta anche da Battaglia, XX, 238 per il quale tuttavia non è da escludersi una derivazione di ‘stornello’ da ‘ritornello’.