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VERNEDÍ
s.m.
Venerdì. Nome del quinto giorno della settimana. Etimologicamente giorno sacro, dedicato a Venere, la dea della bellezza. Se nell’antichità tale giorno, proprio per la sua dedicazione e perché collegato al pianeta Venere, la prima ‘stella’ a spuntare e l’ultima a scomparire, doveva esser foriero di cose belle, progressivamente ha avuto un crollo vertiginoso nella considerazione della – gente, diventando il giorno più infausto della settimana, quello che, oltre tutto, porta jella, forse perché è il giorno della morte di Gesù. (Pennacchi, L’Alfredo, 14.) (Santini, La vigilia, 59 “…’un è mia ’l verneddì, te lo confesso, / ma la miseria…”). La dizione garfagnina con metatesi (non di rado abbandonata per la normale forma venerdì)è una evidente interversione consonantica .