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VANGÀTA
s.f.
L’azione del vanga’, del ‘vangare’; il frutto di più vangate singole, ma anche la parte di terreno che è stata rivoltata per prepararla per la aratura ed accogliere quindi il nuovo seme. Si riporta questo vocabolo per segnalare l’espressione idiom. garf. pareggia’ la vangata, con cui si indicava l’attività consistente nel far in modo che, alla fine (o alla sospensione) del lavoro, la zona di terra vangata terminasse in modo uniforme, rettilineo. In sostanza, doveva sembrare che il contadino avesse vangato procedendo in modo uguale per tutta la larghezza del campo. Valeriano Bertolotti di Sassi ci ha anche riferito che compiere un buon pareggiamento era un motivo d’orgoglio per gli agricoltori, mentre, viceversa, una vangata disarmonica, con alcune visibili diversità nella sua progressione veniva stigmatizzata come lavoro mal fatto. Dal tardo lat. vanga, forse di origine germanica (Diz. Etimol. Rusconi, 1038).