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TAMBÚRA
s.f.
Il vocabolo ci era noto soltanto quale nome del monte delle Alpi Apuane (citato anche da Dante nella forma ‘Tambernicchi’ (Inf. XXXII, 28), come spiega Carlo Graber nel suo commento alla Divina Commedia, il quale ricorda come questa montagna fosse chiamata un tempo ‘Stamberlicche’. Dal libro di Gabriele Matraia, 189 abbiamo appreso come, nel dialetto di Cune,il vocabolo venga impiegato con il significato di ‘cote’, ossia di‘pietra abrasiva usata per affilare arnesi da taglio.’.