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SOTTÍLA
agg. femm.
Sottile, esile. È abbastanza comune nel linguaggio garfagnino rendere maschili (nel senso di pronunciati con desinenza .) e femminili (cioè espressi con la desinenza .) aggettivi in genere indeclinabili. Così sottila è una donna, una lastra di legno o ferro, un qualcosa che, se fosse di genere masch., verrebbe definito sottilo (più che sottile). Similmente ved. dolca (femm di dolco), trista (femm di tristo), valenta (femm di valento). Si trova anche la variante suttila, forse più logica, considerando che al masch. è più comune suttilo che sottilo(ved. infra). Dal lat. subtilis composto da sub ‘sotto’ e tela, ‘tela’, letteralmente ‘quello che passa attraverso la tela’ (Borgonovo-Torelli, 276). Mestica, 1736, pur concordando nella sostanza, osserva che il vocabolo deriva dal lat. subtilis, accorciamento di subtexilis a sua volta da subtextere che, in senso proprio, vale ‘tessere sotto, finemente’.