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SCÍMMIA
s.f.
Solenne ubriacatura. È abbastanza comune nelle parlate dialettali ricondurre gli scomposti gesti ed i versi degli ubriachi ai movimenti, a volte sgraziati, di alcuni animali. In altre località si usa, ad esempio, con lo stesso significato la parola ‘gazza’.Questa accezione del termine – sia pure come secondaria – è registrata anche da Battaglia, XVIII, 42 che fa derivare il vocabolo dal lat. simia‘scimmia’, a sua volta da simus ‘con il naso camuso’. Mestica, 1573 propone, oltre a questa, una possibile derivazione dal lat. similis ‘simile’, da cui simulare ‘imitare’ per l’istinto che hanno queste bestie di imitare i gesti altrui.