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SCALDÍN
s.m.
Recipiente in rame, ferro o coccio pieno di braci e cenere da attaccare al prete (ved. supra) o trabiccolo (ved. infra) per riscaldare il letto; il vocabolo è menzionato da Odorico Bonini come tipico di Sillico, ma è comune in tutta la Garfagnana (ved. Bonini, Icunumia per scaldassi quand’è freto, 26), ed è frequente anche nella lingua italiana.